UN TRIBUTO ALLA PROFESSIONE MEDICA COLPITA DAL COVID-19
Un articolo dello scorso Novembre 2020 della prestigiosa rivista "The Lancet" si offre come tributo per tutta la classe medica e chi all'interno di questa, lavorando durante la epidemia, ha contratto il covid-19, morendo.
Tante storie, tante donne.
Il filo comune che emerge, l'amore per la professione ma soprattutto per chi è destinatario di questo, i pazienti, specie i più fragili, come ben emerge dalla narrazione del dottor Raffaele Pempinello di Napoli, morto dopo una settimana dall'essere rientrato come medico in pensione volontario per aiutare nell'assistenza e gestione della pandemia. Parlando di lui un collega afferma: "He always showed a lot of sensitivity and solidarity for the marginalised".
Per
tutti questi colleghi, essenziale era "essere" medico e non "fare" il medico,
come descritto nel ricordo della dottoressa di Jakarta (Indonesia), Ratih
Purwarini, impegnata da sempre come dottoressa e come volontaria nel contrasto
alla violenza di Genere: "Sentiva che
come medico, il suo lavoro non era solo dare una prescrizione a un paziente, ma
anche offrire supporto".